Un anno e mezzo fa, per la prima volta in vita mia, ho visto e sentito la Piva Emiliana ed è stato un colpo di fulmine. Sul palco un musicista che mi lasciò senza fiato e che tutt’ora, quando ho la fortuna di suonare con lui nelle Pivenelsacco, mi incanta per la capacità di rendere uno strumento così difficile dal punto di vista espressivo, elegante come uno strumento da concerto classico, mi riferisco a Marco Mainini. Ci son voluti alcuni mesi di studio tosto per rendere la mia Piva ascoltabile poi qualche tempo fa la sorpresa, mi telefona da Arezzo Jessica Lombardi, componente dei Fiamma Fumana che mi chiede se me la sento di sostituirla per il periodo delle date estive dato che aspetta un bimbo. Accetto senza esitare un secondo, dentro ho qualche dubbio, Jessica suona splendidamente la Piva e vola letteralmente col Tin Whistle, ma quando mai mi accadrà più un occasione del genere???? Memorizzo più brani possibile dei Fiamma Fumana diventando così , un po’ come una pianta, un elemento inamovibile del Parco Ferrari dove oramai chi entra deve lasciare ogni speranza di NON sentire un piva emiliana dalle 14 in poi, sia che nevichi o piova, io ci sono, ed una scritta oramai diventata nota nel mondo dei pivari scritta in grande su un tavolaccio lo testimonia “quel maledetto suonatore di Piva”.