Siamo ancora Shiprok e dobbiamo suonare ancora col coro durante l’ora della mensa di una scuola gigantesca. Arrivan gli alunni del primo turno e noi sul palco suoniamo accompagnando nuovamente il coro e d’un tratto mi accorgo che siamo del tutto invisibili. Sono centinaia ma mangiano tranquillamente senza degnarci di uno sguardo, è una sensazione stranissima e si che la piva fa un bel casino. I coristi mi sembran intimiditi per il fatto di cantare dinnanzi ai compagni. Sussurrano le parole ed un criceto con la raucedine in mezzo a loro verrebbe scambiato per Bocelli. Non so che dire è una situazione strana, ma almeno facciamo un buon ripasso dei brani. Entra il secondo turno di ragazzi (due intervalli perchè la scuola è immensa) e la scena si ripete tale e quale. Roberta ce la mette tutta e scende dal palco per far danzare alcuni ragazzi.