Venerdì 3 ottobre
Sei ore di viaggio in pullman e arriviamo a Edmonton in un teatro particolare, una sorta di cubo colorato di qualcosa di tendente al rosa, non riesco a descriverne il colore. Le mondine son vivaci come se si fossero appena svegliate, io ho la schiena scricchiolante. Sotto il palco dei tavoloni tondi pronti con le posate, sarebbe buffo cenassero durante il concerto, a me verrebbe senz’altro fame. (Una curiosità, avevo sempre sentito parlare male della cucina americana, ma dove avrei mai potuto trovare insalata cosparsa di burro, e pomodori con formaggio grattugiato? La mia pseudo dieta è oramai sepolta dietro la ciccetta che si sta felicemente avvolgendo intorno al mio ex pancino ora ufficialmente PANZA). La sera il pubblico è numeroso e abbastanza indifferente alla prima parte del concerto, applausi di cortesia ma sembrano fiacchi. Durante il secondo tempo, non so per quale sortilegio, si sveglian tutti di colpo e applaudono sempre di più, poi finale di danza e battimani all’unisono.
Sei ore di viaggio in pullman e arriviamo a Edmonton in un teatro particolare, una sorta di cubo colorato di qualcosa di tendente al rosa, non riesco a descriverne il colore. Le mondine son vivaci come se si fossero appena svegliate, io ho la schiena scricchiolante. Sotto il palco dei tavoloni tondi pronti con le posate, sarebbe buffo cenassero durante il concerto, a me verrebbe senz’altro fame. (Una curiosità, avevo sempre sentito parlare male della cucina americana, ma dove avrei mai potuto trovare insalata cosparsa di burro, e pomodori con formaggio grattugiato? La mia pseudo dieta è oramai sepolta dietro la ciccetta che si sta felicemente avvolgendo intorno al mio ex pancino ora ufficialmente PANZA). La sera il pubblico è numeroso e abbastanza indifferente alla prima parte del concerto, applausi di cortesia ma sembrano fiacchi. Durante il secondo tempo, non so per quale sortilegio, si sveglian tutti di colpo e applaudono sempre di più, poi finale di danza e battimani all’unisono.