lunedì 20 ottobre 2008

Pivaro RECIDIVO supplente 10

Venerdi sera 10 ottobre
Dato che stamattina tutto è andato bene passo la giornata felice suonando ininterrottamente. La sera in prima fila ci son ancora dei bimbi che salutan allegri e pronti a ripartire con le danze. Ma mi sa d’aver combinato qualcosa e la piva non è molto convinta e per la seconda volta mi punisce, l’intonazione è oscillante, e su certi brani devo spingere come un mantice per avere un suono minimante stabile. Su “Strade d’Appennino” il delirio, e pensare che la parte della piva per questo pezzo l’ho scritta io!!!! Aricambio ancia, la metto stonaticchia ma non sibilante. Il concerto prosegue con i pubblico assolutamente rilassato e voglioso di sgambettare, ma io son pronto a mettere al rogo la Piva tanto son infuriato. Quella notte non chiudo occhio poi un dubbio atroce: in questi giorni ho sempre di più spostato il charter( la canna del canto) in avanti come fosse una sorta di Tin Whistle e questo solo perché mi permette di suonare con la punta delle dita, ma la piva NON è un flautino, ma un pericoloso strumento col quale se scherzi paghi le conseguenze che non puoi in alcun modo nascondere, pena fischi stile locomotiva transiberiana). Se la colpa di quel che è successo è questa è davvero il colmo.