venerdì 28 ottobre 2011

Recensione molto positiva al nostro CD sul prestigioso FOLK BULLETTIN

La piva, conosciuta anche come piva emiliana, è una cornamusa un tempo diffusa nelle province di Piacenza e Parma, che differisce dalla “müsa” dell’Appenino per alcune caratteristiche organologiche che la rendono indicata per eseguire essenzialmente parti soliste, con o senza (tradizionalmente) accompagnamento di altri strumenti. Il suo timbro, particolarmente suggestivo, ricorda da vicino quello delle cornamuse europee ben note agli appassionati di folk ma la sua notorietà in Italia non è molto elevata. O forse dovremmo dire “era”, perché questo bel disco delle Pivenelsacco ristabilisce un po’ di giustizia. Con la molto misurata aggiunta di pochi altri strumenti (percussioni, organetto, flauti…) e della voce “Cento Rami” è un autentico omaggio alla piva e alla sua versatilità, qui esemplificata attraverso l’utilizzo dello strumento in differenti ruoli e repertori, che vanno dalle melodie tradizionali per il ballo a quelle di impronta rinascimentale e barocca o addirittura religiosa. Finalmente sotto i riflettori, questo retaggio delle nostre tradizioni popolari più arcaiche si rivitalizza e si dimostra particolarmente efficace, addirittura sorprendente per la varietà delle proposte che affronta e risolve. Arrangiamenti essenziali ma mai banali (si riconosce nell’insieme l’esperta presenza di due “vecchi” protagonisti del folk nazionale, Marco Mainini già Bev e Piva Dal Carner e Fabio Bonvicini, PivariTrio) contribuiscono a rendere particolarmente fruibile e stilisticamente unitaria una scaletta che, ben lungi dal risultare frammentaria e compilativa, si rivela ben equilibrata e quanto mai omogenea. A dimostrare, se ce ne fosse bisogno, che la piva merita un’attenzione particolare da parte di chi è convinto che il passato sia un ingrediente irrinunciabile per il presente e per il futuro. Una lode particolare per la confezione del Cd, nella migliore tradizione RadiciMusicRecords, ricca di informazioni e immagini. www.radicimusicrecords.it

Roberto G. Sacchi

http://www.folkbulletin.com/

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Very positive review of our CD on the prestigious Folk Bulletin The bagpipes, also known as the Emilian bagpipes, once widespread in the provinces of Piacenza and Parma, which differs from the “muse” for some of the Apennines organological features that make it suitable to perform essentially solo parts, with or without (traditional) accompaniment of other instruments. His particularly suggestive tone closely resembles that of the European bagpipes that are well known to fans of folk, but his reputation in Italy is not very high. Or perhaps we should say “was” because the good record of Pivenelsacco restores a little of Justice. Measured with the addition of few other instruments (percussion, accordion, flutes…) and in “One Hundred Branches” is a real tribute to the bagpipe and its versatility, exemplified here by the use of the instrument in different roles and repertoires that ranging from traditional tunes to dance to those of Renaissance and Baroque or even religious style. Finally in the spotlight, this legacy of our most archaic traditions to revive is particularly effective, even an astonishing variety of proposals that address and solve. Essential Arrangements that are never trivial (it is recognized throughout the expert presence of two “old” players in the national folk, Bev and Marco Piva from Mainini already Carner and Fabio Bonvicini, Pivari Trio) contribute to a very enjoyable and stylistically unified ladder, far from being fragmented and compilation reveals a well-balanced and very smooth homogeny. This is the proof, if proof were needed, that the bagpipes deserve special attention by those who are convinced that the past is an essential ingredient for the present and the future. A special praise for making the CD in the best tradition RadiciMusicRecords, full of information and images.www.radicimusicrecords.it