Il Blog di Fabio Vetro dedicato alla Piva Emiliana/Italian Bagpipes. ( vet.fabio@tiscali.it )
martedì 26 giugno 2007
lunedì 18 giugno 2007
lunedì 11 giugno 2007
venerdì 8 giugno 2007
mercoledì 6 giugno 2007
Marcello esordisce sul palco
Esordio di un nuovo pìvaro
Ieri sera al teatro Troisi di Nonantola, in occasione del saggio finale degli studenti della scuola di musica, abbiamo suonato come Pivenelsacco proponendo alcuni pezzi come Giga piacentina, Ven Mingun, accompagnati all’organetto dal m. Bonvicini che ha presentato ogni brano. Ma la notizia sta nell’esordio sul palco in verste di pivaro di Marcello Tioli, simpaticissimo e incontenibile fan di musica celtica, che sta facendo costanti miglioramenti come suonatore di Piva, strumento che ha iniziato a studiare negli ultimi mesi. Nella foto lo vedete con la piva da studio che viene data in dotazione a chi inizia lo studio di questo strumento ma presto Marcello, che lavora alla Ferrari ed è un ciclista, sciatore, insomma sportivo a tutto tondo, avrà la sua piva personale con la quale potrà affinare ulteriormente le sue capacità d’esecutore.
Ieri sera al teatro Troisi di Nonantola, in occasione del saggio finale degli studenti della scuola di musica, abbiamo suonato come Pivenelsacco proponendo alcuni pezzi come Giga piacentina, Ven Mingun, accompagnati all’organetto dal m. Bonvicini che ha presentato ogni brano. Ma la notizia sta nell’esordio sul palco in verste di pivaro di Marcello Tioli, simpaticissimo e incontenibile fan di musica celtica, che sta facendo costanti miglioramenti come suonatore di Piva, strumento che ha iniziato a studiare negli ultimi mesi. Nella foto lo vedete con la piva da studio che viene data in dotazione a chi inizia lo studio di questo strumento ma presto Marcello, che lavora alla Ferrari ed è un ciclista, sciatore, insomma sportivo a tutto tondo, avrà la sua piva personale con la quale potrà affinare ulteriormente le sue capacità d’esecutore.
domenica 3 giugno 2007
Reno Folk Festival visto da un novello Pìvaro
Suoni e sapori della tradizione
31 maggio
1-2-3 giugno
Per la prima volta ho partecipato ad un festival dedicato alla musica folk e devo dire che la sensazione di gioia ho visto sui volti dei partecipanti alle varie attività proposte, è stata davvero coinvolgente. Il 31 maggio per motivi di lavoro mi è stato impossibile recarmi a Casalecchio di Reno, il giorno dopo, uscito indenne da un interminabile Consiglio di Classe, decido:” sono stanco, pioviggina, fa freddo, ma stasera vado a vedere cos’è un festival Folk”. Un oretta di macchina da Modena, insieme ad una simpaticissima amica musicista, e arriviamo a destinazione. Il tempo è decisamente cambiato, ora non pioviggina, diluvia, ma tutte le attività sono al coperto e c’è un sacco di gente che si sta divertendo con danze varie. Assistiamo ad un piccolissima parte del concerto del gruppo salentino “BallatiTuttiQuanti”, si tratta di una famiglia di musicisti che riescono a coinvolgere il pubblico, molto numeroso, con la loro simpatia e straordinaria musicalità. Purtroppo non rendendomi ben conto della temperatura sono partito con abiti non adatti e ad un tratto mi rendo conto che sto battendo a tempo….i denti, purtroppo non è per il ritmo ma per l’umidità che mi sta avvolgendo. Entriamo nel tendone ristorante e ci scaldiamo mangiando. La musica è anche dai tavoli circostanti, un signore baffuto suona molto bene danze di genere slavo insieme ad un fisarmonicista proprio nel tavolo accanto al nostro. Alcune ragazze danzano. Poi siamo attratti da una folla enorme che sta assistendo a delle danze di un gruppo ungherese numeroso e con tutti i componenti, uomini e donne, in costumi tradizionali. Non so come si chiama questo genere di danza nel quale si schioccano di continuo le mani a tempo anche sulle gambe, sulle caviglie, e nel quale si salta ad un ritmo tale, che mi viene il fiatone solo a guardarli. Più le danze accelerano più la gente si accalca e vi basterà guardare i filmati che ho inserito per capire l’allegria sprigionata da questo bel gruppo di ballerini.
Poi tocca al gruppo dei DaMaKa dalla Campania. Il pubblico si accalca attorno alla pista e noto che tutti tengono il ritmo con quelle che a me sembrano delle Nacchere, ma poco dopo scopro chiamarsi Castagnette. Il ballo è semplice, assolutamente coinvolgente, ma bisogna aver il coraggio di buttarsi nella mischia e se non si ha mai provato c’è il rischio di sembrare un pesce fuor d’acqua. Ma non c’è nulla da fare, dopo pochi minuti ci buttiamo nella mischia e danziamo divertendoci contagiati dall’allegria generale. Tutti i componenti del gruppo suonano e cantano con grande espressività, la loro cantante è fantastica, e quando propongono brani più lenti, si rimane incantati dall’armonia vocale che riescono ad ottenere. Poi la sorpresa, per me novello pìvaro, incontro Franco Calanca noto costruttore di pive e cornamuse nonché ottimo esecutore. Vengo a sapere che il giorno dopo terrà uno stage dedicato alla Piva nel quale si tratteranno gli abbellimenti, gioia e dolore, penso, d’ogni pìvaro che si rispetti, assicuro a Franco la mia presenza. Più tardi si esibiscono i V.A.G. un piccolo gruppo francese, violino, chitarra e fisarmonica che propongono delle danze del loro paese, vedo che tutti i presenti ballano con grande trasporto, possiamo solo ammirare la bravura ma provare non se ne parla proprio, qui non è il caso di buttarsi nella mischia. Poi propongono danze di gruppo e oltre 100 persone si prendono per mano, si gira rapidamente con continui cambi di dama, davvero divertentissimo. Prima di capire come non combinare disastri ci metto alcuni minuti, poi quasi alla fine, capisco i gesti e quando il pezzo si conclude vorrei che ricominciassero. Sabato pomeriggio ritorno a Casalecchio per lo stage di piva e il tempo non da tregua, c’è un freddo e una pioggia che sembra d’essere a novembre. Siamo in cinque e Calanca ci mostra i vari abbellimenti, spiega tutto con molta precisione e fa sempre degli esempi, e finchè suona lentamente pare tutto semplicissimo, poi ogni tanto innesta il turbo e noi allievi restiamo basiti! La lezione, fra folate di vento, e curiosi che ogni tanto si avvicinano, scattano delle foto e fuggono travolti dal volume, è interessantissima e gli abbellimenti sia superiori che inferiori vengono abbastanza bene a tutti. Appuntamento a domenica mattina. Ore 9 inizia la seconda parte della lezione, gli esercizi diventano leggermente più difficili ma non c’è dubbio che la piva suonata con questi abbellimenti non possa che guadagnarne in efficacia ed espressività. Proviamo un brano tutti insieme e il risultato mi pare più che buono. E mezzogiorno passato, stamattina NON piove incredibile!!
Assisto alle varie lezioni di danza, davvero belle.
Per quanto mi riguarda sono più che soddisfatto, ho scoperto cos’è un festival del folk e quanta gente sia felice di imparare e di ascoltare della musica tagliata fori, per lo meno in Italia, da qualsiasi canale informativo. E capisco di essermi perso molto.
Appuntamento per tutti coloro che amano la musica folk al Pivaraduno di Gombola-Polinago il 15, 16 e 17 giugno.
31 maggio
1-2-3 giugno
Per la prima volta ho partecipato ad un festival dedicato alla musica folk e devo dire che la sensazione di gioia ho visto sui volti dei partecipanti alle varie attività proposte, è stata davvero coinvolgente. Il 31 maggio per motivi di lavoro mi è stato impossibile recarmi a Casalecchio di Reno, il giorno dopo, uscito indenne da un interminabile Consiglio di Classe, decido:” sono stanco, pioviggina, fa freddo, ma stasera vado a vedere cos’è un festival Folk”. Un oretta di macchina da Modena, insieme ad una simpaticissima amica musicista, e arriviamo a destinazione. Il tempo è decisamente cambiato, ora non pioviggina, diluvia, ma tutte le attività sono al coperto e c’è un sacco di gente che si sta divertendo con danze varie. Assistiamo ad un piccolissima parte del concerto del gruppo salentino “BallatiTuttiQuanti”, si tratta di una famiglia di musicisti che riescono a coinvolgere il pubblico, molto numeroso, con la loro simpatia e straordinaria musicalità. Purtroppo non rendendomi ben conto della temperatura sono partito con abiti non adatti e ad un tratto mi rendo conto che sto battendo a tempo….i denti, purtroppo non è per il ritmo ma per l’umidità che mi sta avvolgendo. Entriamo nel tendone ristorante e ci scaldiamo mangiando. La musica è anche dai tavoli circostanti, un signore baffuto suona molto bene danze di genere slavo insieme ad un fisarmonicista proprio nel tavolo accanto al nostro. Alcune ragazze danzano. Poi siamo attratti da una folla enorme che sta assistendo a delle danze di un gruppo ungherese numeroso e con tutti i componenti, uomini e donne, in costumi tradizionali. Non so come si chiama questo genere di danza nel quale si schioccano di continuo le mani a tempo anche sulle gambe, sulle caviglie, e nel quale si salta ad un ritmo tale, che mi viene il fiatone solo a guardarli. Più le danze accelerano più la gente si accalca e vi basterà guardare i filmati che ho inserito per capire l’allegria sprigionata da questo bel gruppo di ballerini.
Poi tocca al gruppo dei DaMaKa dalla Campania. Il pubblico si accalca attorno alla pista e noto che tutti tengono il ritmo con quelle che a me sembrano delle Nacchere, ma poco dopo scopro chiamarsi Castagnette. Il ballo è semplice, assolutamente coinvolgente, ma bisogna aver il coraggio di buttarsi nella mischia e se non si ha mai provato c’è il rischio di sembrare un pesce fuor d’acqua. Ma non c’è nulla da fare, dopo pochi minuti ci buttiamo nella mischia e danziamo divertendoci contagiati dall’allegria generale. Tutti i componenti del gruppo suonano e cantano con grande espressività, la loro cantante è fantastica, e quando propongono brani più lenti, si rimane incantati dall’armonia vocale che riescono ad ottenere. Poi la sorpresa, per me novello pìvaro, incontro Franco Calanca noto costruttore di pive e cornamuse nonché ottimo esecutore. Vengo a sapere che il giorno dopo terrà uno stage dedicato alla Piva nel quale si tratteranno gli abbellimenti, gioia e dolore, penso, d’ogni pìvaro che si rispetti, assicuro a Franco la mia presenza. Più tardi si esibiscono i V.A.G. un piccolo gruppo francese, violino, chitarra e fisarmonica che propongono delle danze del loro paese, vedo che tutti i presenti ballano con grande trasporto, possiamo solo ammirare la bravura ma provare non se ne parla proprio, qui non è il caso di buttarsi nella mischia. Poi propongono danze di gruppo e oltre 100 persone si prendono per mano, si gira rapidamente con continui cambi di dama, davvero divertentissimo. Prima di capire come non combinare disastri ci metto alcuni minuti, poi quasi alla fine, capisco i gesti e quando il pezzo si conclude vorrei che ricominciassero. Sabato pomeriggio ritorno a Casalecchio per lo stage di piva e il tempo non da tregua, c’è un freddo e una pioggia che sembra d’essere a novembre. Siamo in cinque e Calanca ci mostra i vari abbellimenti, spiega tutto con molta precisione e fa sempre degli esempi, e finchè suona lentamente pare tutto semplicissimo, poi ogni tanto innesta il turbo e noi allievi restiamo basiti! La lezione, fra folate di vento, e curiosi che ogni tanto si avvicinano, scattano delle foto e fuggono travolti dal volume, è interessantissima e gli abbellimenti sia superiori che inferiori vengono abbastanza bene a tutti. Appuntamento a domenica mattina. Ore 9 inizia la seconda parte della lezione, gli esercizi diventano leggermente più difficili ma non c’è dubbio che la piva suonata con questi abbellimenti non possa che guadagnarne in efficacia ed espressività. Proviamo un brano tutti insieme e il risultato mi pare più che buono. E mezzogiorno passato, stamattina NON piove incredibile!!
Assisto alle varie lezioni di danza, davvero belle.
Per quanto mi riguarda sono più che soddisfatto, ho scoperto cos’è un festival del folk e quanta gente sia felice di imparare e di ascoltare della musica tagliata fori, per lo meno in Italia, da qualsiasi canale informativo. E capisco di essermi perso molto.
Appuntamento per tutti coloro che amano la musica folk al Pivaraduno di Gombola-Polinago il 15, 16 e 17 giugno.
Qui sotto da cliccare i vari fimati con le danze popolari, una più bella dell'altra, buon divertimento!
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